Innovazione o ritorno al passato? Questo è uno dei tanti temi scottanti tra fan e addetti ai lavori quando si parla di suoni nel mondo del rap.
Si, una questione che alcuni nemmeno si pongono, per altri, invece, alquanto annosa tanto da diventare una vera e propria ragione d’esistenza. C’è chi sostiene a gran voce che siamo indietro rispetto al resto del mondo, e quindi prova in tutti i modi a emulare le produzioni d’oltreoceano per non perdere il passo con il Kanye West di turno; c’è invece chi critica il primo atteggiamento, e risponde dichiarando che il nostro sound è unico nel suo genere, e dunque da salvaguardare il più possibile.
Il dibattito continuerà in eterno, e ad un punto di incontro non si arriverà mai.
Ma, tra una chiacchiera da bar e un’altra, qualche artista prova ad esprimere in modo originale il proprio pensiero, come oggi ha fatto Dargen D’Amico – attualmente impegnato nella stesura del suo nuovo album – tramite la sua pagina ufficiale del più noto social network, col post che segue.
“Io sono chiaramente per una decrescita internazionale. Un esempio. I producers italiani fanno una continua corsa sul tapis roulant verso il futuro dei suoni – in realtà verso il passato dei suoni del resto del mondo – per accontentare clienti smarriti. Per la crisi economica per imperizia per pigrizia forse, purtroppo io produco solo per me, però posso “permettermi” di produrre i beat del nuovo album ripescando dopo anni l’esatto setup che ho usato per di vizi di forma. Certo non invento nulla – d’altra parte rientro nella musica contemporanea italiana – però a costo zero e in relax come un procione. Aiutati che il ciel ti autarchia. Quand’è che (de)cresci un po’ anche tu?”
Il suo pensiero non necessita spiegazioni ma offre diversi spunti di riflessione – grazie anche alla foto della schermata dell’ormai “defunto” Windows XP – e, di sicuro, non farà altro che gettare gettare ulteriore benzina sul fuoco in un conflitto che darà sempre più voce a tuttologi ed esperti. Il divertimento è garantito.